Come si fa una tesi di laurea, la guida: dalla stesura alla stampa e rilegatura

 

Dopo anni di studio e sacrificio, tutte le matricole universitarie si ritrovano a dover fare i conti, al termine del percorso accademico, con la scelta e la stesura della tesi. Si tratta di un momento molto delicato perché sarà l’argomento selezionato a racchiudere tutte le conoscenze che nel corso del tempo hai acquisito e fatto tue.

 

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Ma quali sono gli step da seguire per riuscire ad elaborare la tesi nel migliore dei modi? Lo vediamo insieme partendo dalla stesura, per arrivare alla stampa fino alla rilegatura tesi, ecco tuttii nostri consigli e la guida passo passo per realizzare la tua tesi.

 

 

1. La scelta dell’argomento della tesi

Scegliere l'argomento su cui intendi concentrarti è la prima cosa che devi fare per iniziare il tuo percorso di redazione della tesi.

Al di là della facoltà che hai studiato, e dei vari esami che hai apprezzato più di altri, puoi selezionare temi non presenti nel programma, purché siano comunque attinenti al percorso di studio. Puoi approfondire un tema che ti sta a cuore, far sposare aneddoti della vita reale con la tua specializzazione accademica, insomma scegliere qualcosa che rispetti te, i tuoi valori e i tuoi studi. Tutto dipende dal tipo di lavoro che intendi portare a termine e da cosa, nel corso degli anni, ha scalfito davvero le tue conoscenze e le tue emozioni.

Se c’è stata una materia che ti ha rapito il cuore, un argomento che vorresti approfondire andando oltre la semplice toccata e fuga fatta dal docente ai tempi del corso, ti consigliamo di interfacciarti con il professore che poi dovrà seguirti.

Trova un compromesso tra passione, originalità e possibilità di scrivere la tesi senza particolare problemi, il tutto ascoltando consigli ed indicazioni del relatore (che comunque ha un ruolo fondamentale per la definizione del tuo progetto).

 

2. Indice, fonti e bibliografia

Dopo aver scelto l’argomento che stuzzica il tuo interesse devi stilare un indice. Si tratta di una scaletta che ti serve ad organizzare mentalmente quale sarà la struttura della tua tesi, quali saranno i suoi punti salienti e come potrai raggiungere la conclusione senza tralasciare alcunché.

L’indice va scritto con la massima calma, dopo aver chiarito bene con il relatore su cosa concentrarsi: e dopo aver scritto i titoli dei vari capitoli e paragrafi, dovrai mostrarli al docente, per eventuali correzioni modifiche o abolizioni.

A questo punto sei pronto ad entrare nel vivo della parte teorica della tesi. Devi cioè iniziare a raccogliere le fonti da cui attingere per la rielaborazione dei vari capitoli. Andranno bene manuali, articoli, romanzi, saggi, approfondimenti, tutto ciò che può essere utile aiutandoti ad essere esaustivo, completo e chiaro nel tuo discorso.

Non dimenticare di appuntare titoli di ogni fonte da cui prenderai informazioni, perché poi andranno inseriti nelle note bibliografiche da apporre dopo le conclusioni della tesi.

Oggi, che oltre i libri classici ci sono anche siti web, blog o comunque fonti informatiche, la bibliografia sarà suddivisa tra fonti di matrice tradizionale (libri, saggi, articoli di giornale) e quelli di matrice informatica (siti web, biblioteche online come Wikipedia, etc.).

 

 

3. Iniziare la stesura

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Molti studenti, non sapendo da dove cominciare, trovano difficoltà ad iniziare la stesura. In realtà è proprio dal principio che bisogna partire se vuoi che il tuo discorso venga fatto nel modo più fluido possibile. Iniziare dall’introduzione ti aiuta a riordinare le idee e a trattare nel modo giusto ogni argomento.

Non puoi certo pensare di elaborare prima l’ultimo capitolo e poi il primo, perché ti ritroveresti inevitabilmente con parti dell’argomento non citate o non approfondite. C’è chi inciampa in questo errore, ritrovandosi poi durante la correzione del relatore, a dover rivedere capitoli già scritti, con un inutile dispendio di tempo e di energie per avere sbagliato a monte l’organizzazione scritta della tesi.

Quando trovi molto ostico mettere penna su carta, crea una mappa concettuale degli argomenti aiutandoti con l’indice, e vedrai che per ogni argomento ti verrà da appuntare quello di cui vuoi parlare, senza tralasciare nulla. È tutta questione di organizzazione.

In fondo, l’introduzione serve a dare un’idea a chi ti ascolta o a chi ti legge del perché hai scelto quell’argomento e su quali saranno i punti salienti trattati nel corso delle pagine successive. Sottolinea pertanto le parole chiave del tema affrontato.

 

4. L’impostazione del testo

Dopo le prime pagine, ti verrà molto più semplice scrivere e rendere scorrevole il tuo discorso. Ricorda solo una cosa. Evita i copia e incolla, e non solo per la questione dei diritti di copyright (rischi infatti un’accusa di plagio, e il tuo elaborato sarebbe bocciato a priori dal relatore), ma proprio per una questione tua personale.

Se pagina dopo pagina vi sarà la rielaborazione a parole tue dei concetti più importanti, avrai una maggiore padronanza dell’argomento, avrai molta meno difficoltà a memorizzare la tua tesi e sarà molto più semplice esprimere ciò che vuoi dire agli altri.

Ovviamente non c’è nulla di strano a citare frasi di autori importanti, o di scrittori, ma ricorda di virgolettare e di far capire a chi sfoglia la tua tesi, che ti sei servito di quelle frasi solo per enfatizzare il tuo discorso.

Ricorda inoltre, che non c’è miglior guida per te dei titoli di paragrafi e sotto paragrafi che hai scelto nella creazione dell’indice. Le frasi scelte come titolo sono un sunto di quello che poi vai ad approfondire, e fungono da guida per evitare di uscire fuori tematica o comunque di allungare il brodo con inutili giri di parole.

 

 

5. Il titolo della tesi

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Vero è che quando presenti l’argomento al potenziale relatore dovresti avere in mente già un titolo d’effetto da attribuire alla tua tesi, ma può anche essere che in fase di stesura ti vengano tante altre idee per dargli un tocco in più.

Non temere quindi di giocare con le parole e di proporre più di un titolo al docente: insieme potrete infatti scegliere quello che meglio si adatta al modo in cui hai trattato l’argomento. Poche parole ma di grande impatto, sia visivo che concettuale. Evita solo titoli troppo lunghi: in ogni caso se hai qualcosa da dire, potrai farlo nell’introduzione senza appesantire la prima impressione che gli altri avranno del tuo lavoro.

 

6. La parte tecnica: formattare e impaginare la tesi

Per la formattazione e l’impaginazione della tesi c’è poco da dire. Da questo punto di vista, non puoi scegliere in libertà, perché ogni ateneo ha le sue regole. Controlla sul sito web della tua università, dove quasi sicuramente troverai le FAQ o delle guide scaricabili per impostare la formattazione e l’impaginazione del file word su cui andrai a scrivere la tua tesi. Anche il frontespizio di copertina ha delle regole ben precise, in quanto dovrai indicare il logo dell’università, la facoltà, l’argomento, il nome del relatore, la matricola  e l’anno accademico di Laurea.

Non dimenticare comunque le note a piè di pagina, la numerazione delle varie pagine, e di andare su nuovo rigo ogni volta che il discorso riprende da una nuova nozione o comunque si interrompe per dare spazio a qualcosa di nuovo. Usa il grassetto solo per i titoli di paragrafi e sotto paragrafi; mentre il corsivo andrà usato per termini stranieri e titoli di opere.

Per il colore della copertina puoi scegliere quello che più rispecchia la tua personalità e i tuoi gusti. Su questo, l’ateneo non ti obbliga al rispetto di alcuna indicazione o regola.

 

 

7. La dedica e i ringraziamenti

Quasi tutti gli studenti, o comunque quelli più romantici ed emotivi, introducono la tesi con una dedica. È un pensiero bellissimo, a cui dare giusto peso e collocamento all’interno del file. La tesi è un lavoro importante, a cui ci si arriva anche grazie ad appoggio e sostegno delle persone che ti amano. Quindi dire loro grazie per averti sostenuto, è un atto dovuto.

Di solito la pagina delle dediche viene prima dell’introduzione ma dopo il frontespizio, proprio per sorprendere i nostri cari quando sceglieranno la tesi.

Di contro i ringraziamenti vanni messi dopo conclusione e bibliografia. Si può scrivere qualunque cosa si voglia, essere smielati o ironici. Largo spazio alla fantasia.

 

8. La stampa della tesi

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Quando tutto sarà pronto non devi fare altro che provvedere alla stampa della tua tesi. E’ buona norma farsi fare ben tre copie stampate, di cui una va consegnata in segreteria, una va lasciata al relatore durante la discussione (e quasi sicuramente la terrà lui) e un’ultima la terrai tu per ricordo.

Puoi rivolgerti sia ad una copisteria, sia ad una cartolibreria. In alternativa ci sono anche molti siti web online che offrono il servizio di stampa e rilegatura, direttamente online. Ti verranno poi spedite con corriere le copie ordinate, in tempi anche piuttosto celeri.

 

 

9. La  rilegatura della tesi

La rilegatura è l’ultimo step per ottenere la tua tesi di laurea così come la desideri. Questa fase non va presa sottogamba, in quanto il tutto deve essere fatto con competenza e materiali di qualità. La cartolibreria (o tipografia dipende dalla tua scelta) ti guiderà sul tipo di pagina interna dainserire (carta semplice, plastificata, cartonata e così via), ma soprattutto sul tipo di copertina. In genere una tesi di laurea si presenta con una copertina rigida rivestita in pelle o tessuto del colore che si preferisce. In alternativa c’è anche la rilegatura a cartoncino, che costa molto meno, sebbene qualitativamente inferiore.

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