Come scrivere un articolo di giornale. Schema, struttura, regole, consigli, trucchi

 

La regola delle cinque W: chi (Who), dove (Where), cosa (What), quando (When) e perché (Why) sono lo schema da seguire per impostare e scrivere un buon articolo giornalistico. Infatti l’articolo scorre nel modo più corretto se si scrive di Chi si parla, di cosa è accaduto, quando e dove è successo, e perché è accaduto.

 

Da questa breve introduzione si potrebbe arguire che scrivere un buon articolo per un giornale è davvero facile,  purtroppo non è così. Passione, ricerca di un proprio stile, voglia di riuscire, essere sempre sulla notizia, conoscere le fonti da cui attingere per scrivere un articolo non è bagaglio di tutti.

 

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Tuttavia non bisogna arrendersi alle prime difficoltà, ma con sagacia e volontà perseguire la realizzazione del proprio sogno.

 

 

6 consigli per scrivere un buon articolo giornalistico

Prima di dare dei consigli che permettano la scrittura di un buon articolo giornalistico è opportuno far presente che scrivere un articolo è solo la fase finale di un lavoro preliminare faticoso, approfondito e impegnativo.

Abbiamo chiesto agli amici di 2ANews, testata giornalistica campana, di regalarci dei consigli per scrivere il testo giornalistico perfetto, ed ecco sei chicche che ti aiuteranno nella stesura del tuo articolo.

1.    Scelta della notizia. La prima cosa da fare è scegliere una notizia di cronaca da cui trarre un articolo che interessi veramente il lettore e che lo motivi e lo stimoli nella lettura. La scelta della notizia sembra banale, ma il fiuto di scegliere quella più interessante è appannaggio del super-cronista. Una volta definita la notizia di cui tratterà l’articolo bisogna studiarne e valutarne le fonti proprie e quelle a cui attingere per valutarne e scoprire i nessi ad essa collegati. Dopo aver scelto la notizia da scrivere è opportuno decidere come raccontarla.

 

2.    L’occhiello o sopratitolo e il catenaccio. L’occhiello è una frase che si può mettere al di sopra del titolo e che deve essere non superiore alle due righe. Deve avere un corpo inferiore a quello del titolo. La differenza tra occhiello e titolo è che il primo fornisce una  breve introduzione alla notizia, il secondo la evidenzia. Il catenaccio, anch’esso con un corpo inferiore a quello del titolo,  chiarisce il titolo e aggiunge qualche dettaglio.

 

 

3.    Introdurre l’argomento. Quello che possiamo definire “attacco” riassume la notizia  e la comunica al lettore. Fornisce gli elementi principali e più importanti della notizia. Deve stimolare l’interesse del lettore e rispondere alla regola delle cinque W (chi, dove, cosa, quando e perché). Le informazioni dovranno essere distribuite nel testo in modo graduale per permettere al lettore di acquisirle in modo adeguato.

Ricordarsi di dare precedenza alle notizie più importanti perché in questo modo il lettore capisce cosa sta leggendo e l’articolo risulterà scorrevole e di facile lettura. Per far in modo che la lettura sia di facile comunicazione bisogna che le frasi siano brevi e con parole semplici. Ricordarsi che una introduzione efficace deve essere tale da non essere lunga più di poche righe.

 

4.    Espansione del contenuto della notizia. Fornisce un approfondimento della notizia, dà informazioni di contorno e fa capire il perché è avvenuto il fatto. Questo permette di chiarire il senso dell’articolo, collegare i dati della notizia e introdurre quanto più possibile informazioni originali o poco note al lettore. L’articolo deve basarsi su notizie chiare e verificate per cui ricordando che non sempre le notizie che arrivano all’articolista sono esatte è necessario verificarle avvalendosi, dove possibile, di più fonti.

Valutando le fonti a cui ci si atterrà, chi scrive l’articolo deve espandere il contenuto della notizia per rendere la lettura interessante, farà conoscere al lettore la competenza di chi scrive, lo stile con cui tratta l’argomento e la sua cultura nell’esposizione dei fatti. Tutto ciò avverrà se si possono prendere le informazioni più rilevanti, quelle che al pubblico sono meno note e che sono tali da permettere di raccontare la notizia come nessun altro la può scrivere.

In questo modo si stimolerà l’interesse del lettore e si fornirà, come l’articolista vuole, il senso dell’articolo con argomenti che lo motivino, lo appassionano e gli permettano di acquisire  in modo chiaro l’idea dell’articolista, i valori che ha  voluto trasmettere e le competenze profuse nella scrittura dell’articolo. Quindi lo sviluppo della parte centrale dell’articolo deve essere sicuramente maggiore sia dell’introduzione che della conclusione.

Questo perché se le proporzioni fossero capovolte l’articolo sarebbe sbilanciato e potrebbe portare il lettore, che faticherebbe nella lettura, ad abbandonare l’articolo prima della conclusione. Accuratezza, brevità e chiarezza sono le chiavi del successo dell’articolo e quindi una lunghezza adeguata per questa fase è di circa 400 parole.

 

 

5.    Titolo. Quando si è impostato l’articolo nelle sue linee-guida e si è data l’impostazione che deve seguire, l’articolista sceglierà il titolo da dare. Saper dare un titolo giusto è di fondamentale importanza perché un titolo efficace   stimola la curiosità del lettore, garantirà un numero elevato di utenti e quindi della vendita del giornale su cui sarà pubblicato.

Per ottenere un buon titolo si possono usare diversi metodi: giochi di parole, discorsi diretti, domande e risposte o titoli eclatanti. Quindi un articolo che ha un titolo d’effetto parte già con un vantaggio in più. Quindi un bravo articolista deve essere in grado di comunicare attraverso il titolo l’informazione che vuole dare, ma senza rivelare troppo di quello che ha scritto.

 

6.    Stile personale. Una caratteristica che contraddistingue in modo efficace un articolo è lo stile con cui è stato scritto. Anche se le regole per sviluppare un testo devono seguire uno stile giornalistico, questo deve risultare piacevole per chi legge e  per chi lo scrive. Un buon giornalista oltre a ciò, mette in più il coraggio delle sue idee, la passione con cui le porge al lettore e la professionalità con cui cerca la notizia, la valuta, la verifica e la esplora in tutta la sua essenza.

Molti articoli di grandi giornalisti per questi motivi sono passati alla storia. Se un articolo non avvince, non  appassiona e non  permette di distoglierne lo sguardo fino alla fine non sarà riuscito nell’intento di chi lo ha scritto cioè quello di incuriosire il lettore.

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